Nell’appuntamento
di sabato 28/10/2017, presso la sede AVIS di Firenze Borgo Ognissanti 16, si è
tenuto il quinto incontro dal tema “Donazione del sangue e suoi derivati”
tenuto dalla Dr.ssa Antonella Bertelli – responsabile della Struttura
Trasfusionale Ospedale S.M. Annunziata Usl Centro Toscana.
Fin dall’antichità il sangue ha sempre
avuto un ruolo preminente nella storia dell’uomo significando la fonte della
vita e della forza. Al medioevo risalgono le prime forme empiriche di trasfusione
e di salassi. Solo nel novecento, con la medicina moderna, si è iniziata la
vera e propria pratica della trasfusione.
Scoperte scientifiche del ventesimo secolo,
come nel1901 la scoperta dei gruppi sanguigni
AB0, nel 1914 il sodio citrato come anticoagulante,
nel 1940 la scoperta del fattore Rh,
nel 1945 l’introduzione dei flaconi di
vetro per la raccolta del sangue, e delle sacche monouso plastiche nel 1965,
hanno portato ad una sempre maggiore sicurezza e qualità nella pratica della
trasfusione.
Il sangue
ed i suoi derivati non si fabbricano in laboratorio. Solo una persona sana può
donarlo a chi ne ha bisogno e ciò deve creare
la consapevolezza nella popolazione della necessità del dono.
La donazione del sangue e dei suoi
derivati è opportuno sia PERIODICA in quanto garantisce maggior sicurezza dell’occasionale,
ma soprattutto deve essere GRATUITA perché garantisce maggior sicurezza
evitando il dono per necessità economiche del donatore.
La donazione del sangue può essere
effettuata dai 18 ai 65 anni e risulta di fondamentale importanza la necessità
di rinnovare il parco donatori che sta invecchiando.
Le statistiche ci dicono che:
• 8.000 UNITA’ NECESSARIE OGNI GIORNO nel 2016 per
trasfusioni in Italia. 660.000 pazienti trasfusi nel 2016
(+3,7%) in Italia
• 81.2% donatori abituali 18.8% nuovi donatori
• 70% maschi, 30% femmine.
Varie sono state le leggi
che hanno regolato l’attività della donazione soprattutto dal 1990 fino ad
arrivare al 2015 con il D.L. 2/11/2015 -
Disposizioni relative ai requisiti di
qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti -.
La
donazione periodica del sangue è comunque da considerare come una forma di
prevenzione per l’individuo donatore in quanto gli esami clinici effettuati
prima della donazione permettono di monitorare la salute del donatore stesso.
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