Nella Giornata di sabato 18/11/2017, presso la sede AVIS di Borgo Ognissanti 16 di Firenze, si è tenuto il settimo incontro del progetto con il tema “Chi è il volontario -Tipologia del volontario - Volontario senza età - Volontario dal mondo - L'istruzione nel volontario”  tenuto Luciano Franchi Vice Presidente Vicario di Avis Toscana.
Il Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza e per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni della collettività e contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.
Esistono diversi modi per fare il volontario. Si possono mettere a disposizione: impegno, tempo, energia, particolari sensibilità e doti personali, costanza.
A volte bastano pochi giorni all’anno del proprio tempo o qualche ora come nel caso dei donatori di sangue.
Da attendibili rilevazioni statistiche di questi ultimi anni è emerso che nelle fasce di età più giovani (18 – 25 anni di età), le percentuali di donatori uomini e donne, tendono sostanzialmente ad equivalersi e questo è sicuramente un risultato soddisfacente.
Per quanto riguarda le donazioni a cura di AVIS, sempre su base statistica, si è rilevato che 7 donatori so 10 effettuano la propria donazione tramite prenotazione; questo sicuramente identifica soggetti donatori più affidabili rispetto a coloro che lo fanno solo occasionalmente. Ciò permette una migliore gestione della raccolta ed utilizzo del sangue.
L’AVIS è molto attenta a curare la formazione del volontario sia come donatore che come dirigente con l’obbiettivo di migliorare e razionalizzare i propri servizi nei confronti della collettività evitando inutili sprechi e quindi utilizzando al meglio le risorse di uomini e mezzi disponibili.
Vi è comunque da considerare che l’Italia è il secondo paese europeo più vecchio dopo la Germania; questo comporta il rischio di una diminuzione, in valore assoluto, dei potenziali soggetti donatori a causa del superamento del limite di età consentito dalla legge. Risulta quindi necessaria una attività di formazione sempre più rivolta alle giovani generazioni, che sensibilizzi anche i nuovi cittadini, creando sempre di più una cultura della solidarietà in tutta la società civile.





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